L'uomo e i colori
E' interessante notare che da sempre il fenomeno dei colori ha affascinato l’uomo ed è stato sfruttato fin dalla Preistoria. Nella comunicazione visiva l’umanità ne ha fatto largo uso, soprattutto ricercando ed individuando nel tempo le migliori tonalità e sfumature cromatiche. Tant’è vero che per secoli scienziati ed artisti hanno giocato con i pigmenti per produrre colori fino a crearne alcuni che sono diventati emblematici. Inizialmente vennero imitati o sfruttati gli elementi disponibili in natura, successivamente si passò all’uso di tinte sintetizzate in laboratorio. Nonostante le composizioni chimiche siano mutate ed evolute nel tempo, il nome per designarli (che era spesso legato alle miscele utilizzate per produrli all’epoca) è rimasto tutt’oggi convenzionale per indicarli. Per esempio, come ci riporta Ball, il blu di Prussia, uno dei più antichi colori sintetici, elaborato intorno al 1706 dal chimico prussiano, da cui il nome di Prussia, Johann Jacob Diesbbach attraverso l’ossidazione di sali di ferrocianite e che fu inizialmente utilizzato per tingere le stoffe e successivamente usato in pittura. Nel giro di pochi anni questo colore si diffuse prima in Europa e poi a livello internazionale anche perché poco costoso e poco tossico.
Alcuni pittori hanno ideato nuove tonalità di colore ed oggi si mantiene il nome in loro onore. Un caso esemplare è il verde dello spagnolo Velasquez (1599-1660). In quel periodo in cui la paesaggistica era in voga tra gli artisti e questi si cimentavano nel creare dei colori il più naturali e reali possibili, il pittore iberico non riuscendo a trovare un verde che lo soddisfacesse creò il “suo” verde con una miscela di azzurrite e ocra gialla o giallo di piombo/stagno. Altri esempi sono il rosso Tiziano, il verde Veronese fino ad arrivare al blu Klein. Quest’ultimo artista ben presto decise di concentrarsi su un’unica tinta, il blu: che doveva unificare il cielo e la terra e dissolvere il piano dell’orizzonte. Fu nel 1956 che creò quella che lui stesso autodefinì <>, un blu oltremare saturo e luminoso, privo di alterazioni che venne da egli stesso brevettato col nome di International Klein Blue.
Giulia Cesarini Argiroffo- estratto da “Neuroscienze"